Presidente Società Italiana di Flebologia
Nella sua pratica clinica quotidiana un medico si trova spesso ad utilizzare, più o meno inconsapevolmente, strumenti frutto della ricerca e della sperimentazione di nuove tecniche senza le quali si corre il rischio di utilizzare metodiche che rischiano di divenire obsolete in breve tempo, ma anche la ricerca non può esimersi dal verificare nella pratica clinica se i risultati siano coerenti con quanto ipotizzato.
Se questo concetto è vero in generale, è ancora più stringente in flebologia, dove le ultime acquisizioni in tema dì fisiopatologia e di applicazioni tecnologiche hanno stravolto una disciplina che è stata riscritta praticamente dalle fondamenta. E’ per questi motivi che, in seno alla Società Italiana di Flebologia, un gruppo di flebologi ha sentito l’esigenza di dedicarsi alla ricerca che avesse come obiettivo un risvolto immediatamente applicabile in clinica. E’ perciò nato “FlebMeDSearch”, Gruppo Ricerca e Pratica Clinica in Flebologia, del quale sono stato ideatore e nel quale ho il compito di coordinatore.
Accoglie flebologi e specialisti, anche di altre discipline, che abbiano voglia di percorrere nuove strade e siano spinti dalla curiosità non solo di studiare le patologie venose nei loro aspetti fisiopatologici e clinici, ma anche di sperimentare nuove procedure e nuove tecnologie che possano avere poi una pratica applicazione in campo clinico ed avere possibilità di industrializzazione.
Devo sottolineare che il progetto non sarebbe stato attuabile senza il contributo della società MEDIBIT nella persona del suo ideatore e fondatore Sergio Surfaro che ha avuto un ruolo fondamentale a far sì che, nello lo sviluppo delle idee , si potesse passare dalla teoria alla pratica. D’altronde per questa sua capacità è il responsabile del “trasferimeto tecnologico” della Sezione Campania della SIF.
Il lavoro svolto da “FlebMeDSearch”, finora ha portato al perfezionamento di nuove metodiche nel campo del trattamento scleroterapico delle varici reticolari, del trattamento con endocoagulazione laser delle collaterali varicose safeniche ed extrasafeniche e del trattamento delle ulcere cutanee degli arti inferiori.
L’attività di ricerca ha dato esito già al deposito di alcuni brevetti ed altri ancora sono in corso di attuazione, ed è in particolar modo in questa fase che l’opera di Surfaro con la MEDIBIT si è dimostrata indispensabile, in quanto ha reso possibile la prototipazione, e l’industrializzazione dei brevetti già ottenuti od in via di attuazione, a dimostrazione che l’attività di ricerca non fosse intesa solo come mera attività speculativa, ma come pratico sviluppo tecnologico.